Dalle Ombre del Passato Emergono le Storie di Coloro che Hanno Lavorato e Combattuto a Samip
Nel lontano 1935, l'isola di Ponza ha assistito all'apertura della miniera di bentonite a Le Forna, evento che avrebbe segnato una svolta nella vita dell'isola. Un'impresa promossa dall'ingegner Francesco Savelli, tristemente noto per la sua fine alle Fosse Ardeatine durante la Seconda Guerra Mondiale. Savelli, sostenitore dell'abbondante estrazione di bentonite a Ponza, vantava il coinvolgimento di circa 150 ponzesi, tra minatori e marinai, nell'operazione della Samip.
Il dopoguerra ha portato con sé un capitolo di sfruttamento e sacrifici per il proletariato isolano. Antonio Di Meglio, soprannominato "Cgil", testimonia il suo percorso lavorativo nella miniera dal 1952 fino alla sua chiusura. Le sue parole raccontano una realtà faticosa e priva di alternative: "Ero a contatto con la polvere, con sostanze nocive, una vita terribile. Non esistevano organizzazioni sindacali a tutela del nostro lavoro... ero sempre il primo ad organizzare scioperi quando la paga non arrivava."
Carmina Feola, che ha lavorato alla Samip per sette anni dopo la guerra, aggiunge un tassello rivelatore alla storia. "Eravamo trattati quasi come schiavi... la mia vita in miniera è stata brutta, piena di mortificazioni, di sacrifici. Si respirava aria di corruzione, la sicurezza sul lavoro era inesistente, mancavano i controlli. La paga era bassa, meno di tremila lire al mese."
Le testimonianze di Di Meglio e Feola ritraggono un panorama di sfruttamento, mancanza di sicurezza e condizioni di lavoro disumane. La miniera della Samip, dopo intense proteste popolari, è stata chiusa definitivamente nel 1976, grazie anche al coraggio del sindaco socialista Mario Vitiello, sostenuto dalla popolazione locale. La chiusura ha segnato una ribellione che ha riportato dignità e futuro turistico alle Forna, pur lasciando evidenti tracce di devastazione ambientale.
Le storie di coloro che hanno vissuto e lottato a Samip ci ricordano le ombre del passato, ma anche la forza della resistenza e della solidarietà. L'eredità di quei giorni difficili è ancora visibile nell'isola di Ponza, ora risorta dalla sua storia di sfruttamento, pronta a guardare al futuro con dignità e determinazione.
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